FESTIVAL DI SPOLETO 2025: CHIUDE UN’EDIZIONE DA RECORD TRA SUCCESSO, ARTE E ADDII
Incassi in crescita del 17%, 31.000 biglietti venduti e il congedo di Monique Veaute: “Non è una questione artistica, ma politica”
Il Festival dei Due Mondi di Spoleto chiude la sua 68ª edizione con numeri che parlano da soli: 925.000 euro di incassi, +17% rispetto al 2024 e 31.000 biglietti venduti, il miglior risultato dal 2008, anno da cui sono disponibili dati ufficiali. Un traguardo significativo, che celebra non solo il successo dell’edizione 2025, ma anche la fine dell’era Monique Veaute alla direzione artistica.
In 17 giorni, il festival ha proposto 67 spettacoli per un totale di 106 repliche, con una media di occupazione del 90% e numerosi sold out. In scena 784 artisti da tutto il mondo, distribuiti in 53 compagnie, a testimonianza di una programmazione ricca, variegata e dall’alto profilo internazionale.
“Il festival non solo ha resistito, ma è cresciuto”, ha dichiarato con soddisfazione Paola Macchi, direttrice amministrativa, durante la conferenza stampa finale, visibilmente emozionante anche per il carattere di congedo.
Il sindaco di Spoleto e presidente della Fondazione, Andrea Sisti, ha voluto sottolineare il ruolo cruciale delle due direttrici nel rilanciare il prestigio della manifestazione:
“Con Veaute e Macchi si è respirata di nuovo l’atmosfera del festival di una volta, e forse anche meglio. Hanno riportato pubblico fedele e attratto nuovi spettatori che non erano mai venuti prima. Persone non comuni, per un incarico che richiede impegno tutto l’anno, non solo per due settimane”.
Ma il momento è stato anche segnato dal dispiacere per la mancata riconferma di Monique Veaute, che ha scelto di non nascondere un certo disincanto:
“Non sono sorpresa, è accaduto anche in altri ambienti, come alla Biennale di Venezia con Roberto Cicutto. Non ho sentito critiche sulla programmazione artistica, anzi. Il successo è evidente, quindi è chiaro che si tratta di una decisione politica”.
La sua direzione, durata cinque anni, ha lasciato un segno tangibile sul festival: dalla ripresa post-pandemica alla costruzione di una linea artistica solida, capace di coniugare tradizione e sperimentazione, classico e contemporaneo. Veaute ha traghettato Spoleto attraverso una fase complessa, regalandole una nuova centralità nel panorama culturale internazionale.
Con l’edizione 2025 cala il sipario su una gestione che ha saputo far dialogare i “due mondi” più che mai: quello della memoria storica del festival e quello della nuova scena artistica globale. Ora, resta l’attesa per conoscere la futura guida artistica e capire quale sarà il prossimo volto di un evento che ha appena dimostrato, con forza, di essere ancora al centro della cultura europea.
Ph: www.ansa.it